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Sul Vangelo di Giovanni
Commenti e approfondimenti
Parte Prima

saint john evangelist webIl Vangelo di Giovanni
Lettura dei primi quattro capitoli

Introduzione

Molte persone mi hanno chiesto di parlare della Chiesa Giovannea, recentemente Marco Marsili mi ha fatto un’intervista sul significato di essa, quindi vi rimando al suo canale per poterla visionare.
Abbiamo spiegato cos’è la Chiesa Giovannea, cioè che non è una vera e propria Chiesa e non è una istituzione, però molti si chiedono tutte queste Verità Giovannee dove le troviamo?
Le troviamo nel Vangelo, quindi l’unica cosa da fare è proprio quella di prendere il Vangelo e di leggerlo, perché io credo che nel Vangelo di Giovanni ci sia la maggiore concentrazione di quelle verità che noi diciamo essere le Verità Giovannee.
Spero che vi innamoriate del Vangelo di Giovanni...

Che differenza c’è tra il Vangelo di Giovanni e gli altri Vangeli?

Io faccio sempre questo paragone: consideriamo un film in cui il regista deve far vedere una scena nella quale Gesù parla alla folla; seguendo i 3 Vangeli, Matteo, Marco e Luca, il regista farà una inquadratura su una gran folla e in fondo, lontano, Gesù che parla; invece nel Vangelo di Giovanni osserviamo una scena opposta, ci verrà presentato Gesù di spalle, oppure neanche sarà possibile vederlo, potremmo sentire solo la sua voce, e in fondo la gente raccolta ad ascoltarlo. Perché tutto questo?


Perché Giovanni racconta un Gesù che lui ha vissuto, Giovanni è stato sempre considerato fin dall’antichità “colui che ha appoggiato la sua testa sul petto del Signore”. Il significato di questo appellativo era molto logica nel medioevo e nell’antichità, perché “appoggiare la testa sul petto” significava appoggiarsi sul Cuore.
Il Cuore per tutto il medioevo è la parte in cui sono concentrati i ricordi, i pensieri e soprattutto la memoria, per cui Giovanni è colui che ha sentito attraverso il Cuore la memoria di Gesù Cristo e infatti in tutta l’antichità veniva chiamato “L’apostolo scelto da Gesù” ma veniva chiamato ancora “Colui che ha appoggiato il suo capo sul petto del Signore” e questo è molto importante: significa che egli è colui che ha sentito il battito del cuore di Gesù Cristo, che ne ha carpito e compreso i sentimenti, le emozioni e il significato esoterico della sua memoria. “Il battito di Gesù Cristo” vuol significare apprendere attraverso il cuore; ancora oggi per esempio in Francia si usa il termine “Apprendre par Coeur” che ha lo stesso significato della frase che abbiamo appena analizzato, vuol dire imparare a memoria e già nella vecchia tradizione medievale era presente questo modo di dire.

I Due Fratelli

L’apostolo Giovanni aveva un fratello che si chiamava Giacomo, essi erano chiamati Figli del tuono perché erano impetuosi, erano persone che avevano l’impeto, la fede, l’orgoglio di essere vicini a Cristo, talmente vero che la loro madre un giorno andò da Gesù per dirgli “ti raccomando questi due figli, uno mettitelo alla tua destra e uno a sinistra”, come per dire: quando farai il tuo Regno uno facciamolo ministero degli esteri e uno ministro degli interni...
Però dobbiamo constatare, a parte le affinità genetiche e comportamentali, Giovanni non è stato mai tanto vicino a Giacomo, ma nella lettura del Vangelo troviamo spesso Giovanni accumunato a Pietro. Perché proprio Pietro?
Non conosco la risposta certa, ma io credo che ci sia una specie di connubio tra Pietro e Giovanni, soprattutto dopo la morte del Signore. Loro sono stati i primi a vedere la tomba di Gesù vuota, quindi ad avere la manifestazione per eccellenza della resurrezione di Cristo.
Pietro e Giovanni webÈ anche vero che Pietro e Giovanni non si trovavano bene a Gerusalemme, infatti dopo che è venuto a mancare Cristo, la Chiesa di Gerusalemme era molto legata agli ebrei e i due apostoli non si sentivano molto in rapporto con loro. A capo della comunità dei cristiani di Gerusalemme era stato eletto Giacomo il maggiore, il fratello più grande di Gesù o per meglio dire il fratellastro, era anziano e aveva visto nascere Gesù e veniva chiamato “Il saggio”. Lo abbiamo incontrato nelle letture precedenti a far compagnia a Maria, dolorante per le doglie, mentre Giuseppe era in cerca di una levatrice. Però è la stessa persona di cui parla il Vangelo, che quando Gesù predicava nelle sinagoghe e veniva cacciato via dagli ebrei, andava dal capo della sinagoga a scusarsi: “udito ciò, vennero per prenderlo, perché dicevano: «È fuori di sé!” (Mc 3, 21); e Gesù aveva ricambiato, alla notizia che la madre e i fratelli era venuti a sentirlo, con la famosa frase: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli …Ecco mia madre e i miei fratelli! Chi compie la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre" (Mc 3, 33-35). Evidentemente la Madonna ha fatto un buon lavoro presso Giacomo, lo ha trasformato e soprattutto, lo ha portato a credere in Cristo, suo Fratello. La vista della Resurrezione dai morti lo ha portato ad essere il capo della chiesa di Gerusalemme.
Ma dopo la morte e resurrezione di Gesù, Giovanni e Pietro sono rimasti sempre insieme, erano coloro che andavano al tempio a pregare e a parlare con la gente, descrivendo Cristo come il Salvatore, come il Messia atteso.
Ma dicevano anche che Gesù faceva i miracoli, e per questo volevano arrestarli, quindi in disaccordo con Gerusalemme si sono allontanati e si incamminarono verso la costa, dove c'erano le città dei greci e dei romani, in cui erano presenti i politeisti e gli ebrei della diaspora che però erano  in minoranza.
Quindi Giovanni è stato sempre con Pietro e hanno fatto tutta la costa fino arrivando in Turchia, sulle coste del mar Egeo, e in quel momento si sono divisi: uno è andato a Roma e l’altro è rimasto nella zona di Efeso, dove egli abitava con la Madonna in una casetta ai limiti di un bosco, e in quella zona sono nate tante chiese e comunità e Giovanni si è stabilito lì, praticando la predicazione per molto tempo.
Alla morte di Pietro si è sentito in dovere di andare a trovare la comunità di Roma e si è collocato in una zona che oggi si potrebbe definire quella dietro a “San Giovanni in Laterano”, in un raggio di qualche kilometro e li era presente una comunità che ha visitato ed è stata forse la prima comunità che Pietro ha fondato (Pietro ormai era morto al tempo di Nerone, dopo il “Il famoso incendio di Roma”).
Purtroppo in quel periodo è successo qualcosa di grave: Giovanni è incappato in una persecuzione ed è stato preso e imprigionato.
L’apostolo Giovanni è stato l’unico tra gli apostoli a essere stato, diciamo, martirizzato, ma non è morto per martirio. Consideriamo che Giovanni sia rimasto per un periodo a Roma fino al suo martirio e questo è avvenuto vicino ad una zona chiamata “Porta Latina”: a 15 - 20 metri di distanza esiste un tempietto che ricorda dove è avvenuto il martirio di Giovanni.

Il Martirio di Giovanni e il suo Esilio

Hanno preso e messo con forza Giovanni nell’olio bollente, ma in quel momento è successo un fatto straordinario: appena entrava dentro l’olio, questo diventava freddo!
Quindi i carnefici non facevano altro che tirarlo fuori e rimetterlo dentro senza riuscire a fargli del male.
Avendo compreso la prodigiosità del fatto, i romani non volevano far capire alle comunità Cristiane quello che era successo veramente e di che cosa era capace questa persona, per cui l’hanno mandato in esilio molto lontano dalla comunità romana, in un'isola chiamata “PATMOS”.
Qui Giovanni ha iniziato ad avere delle visioni e ha scritto “L’Apocalisse”; dopo averla conclusa è arrivata un’ingiunzione da Roma in cui si affermava che dovessero essere liberati tutti coloro che non avessero fatto atti contro lo stato e l’impero romano.
Quindi è stato liberato anche Giovanni l’Apostolo, però quando è ritornato ad Efeso, i Cristiani gli hanno trovato una casa in collina, da dove si poteva vedere il mare.
Una dimora adatta per lui, soprattutto poiché voleva vedere ogni mattina il sorgere del Sole: è stata sempre una sua convinzione, che Cristo sarebbe ritornato da oriente perché Cristo era la Luce che veniva nel mondo, la Luce del mondo e la Luce degli uomini, e come il Sole sorge da oriente, Cristo sarebbe riapparso nel medesimo luogo. Ed egli, come un’aquila, fissava il Sole sorgente, sperando di vedere il suo Maestro.Basilica del Laterano
Questa è un po’ la storia di Giovanni, detta molto in sintesi logicamente, il quale rappresenta, sia per l’antichità e sia nella tradizione cristiana successiva, un punto importante della Cristianità, talmente è vero che la chiesa di Roma di “San Giovanni in Laterano” è stata costruita mentre si stava costruendo la prima basilica di “San Pietro” e di conseguenza la chiesa di “San Giovanni in Laterano” è stata costruita in minor tempo perché chi la costruiva, voleva innalzare un tempio cristiano che fosse un esempio di esoterismo.
Infatti le fu dato il nome e il titolo di “Arci basilica papale del Santissimo Salvatore e dei Santi Giovanni Battista e dell’Evangelista in Laterano, madre e capo di tutte le chiese della città e del mondo”, quindi questa è la Chiesa che ricorda appunto la zona dov’è vissuto Giovanni l’Apostolo.

Segue la lettura del Vangelo

Consigliamo di leggere il testo evangelico nei primi quattro capitoli (Ctrl+clic):
Link del 1° cap.: https://www.laparola.net/testo.php?versioni[]=C.E.I.&riferimento=Giovanni1
Link del 2° cap.: https://www.laparola.net/testo.php?versioni[]=C.E.I.&riferimento=Giovanni2
Link del 3° cap.: https://www.laparola.net/testo.php?versioni[]=C.E.I.&riferimento=Giovanni3
Link del 4° cap.:https://www.laparola.net/testo.php?versioni[]=C.E.I.&riferimento=Giovanni4

Discussioni, spiegazioni e considerazioni
dopo la lettura dei capitoli 1, 2, 3 e 4 del Vangelo di Giovanni

C’è una cosa da notare: Giovanni non parla di Miracoli, ma parla di Segni, la parola Miracolo è sempre unita ai Segni, ma lui non parla di Miracoli, Gesù fa Segni.
Questo è un buon consiglio che faccio a tutti coloro seguono le Verità Giovannee, di non parlare di miracoli, i miracoli lasciamoli agli atei, a coloro che credono alle superstizioni, a coloro che non credono o che non hanno conoscenza; per noi sono Segni, per la Scienza dello Spirito è un Segno, perché noi sappiamo spiegarlo il Miracolo, la Scienza dello Spirito ce lo spiega, è comunque un Segno della presenza Divina sulla terra.
Il Miracolo è qualcosa che è incomprensibile, qualcosa che non riusciamo a percepirne il significato, talmente è vero che Giovanni rispetto agli altri parla, in termine greco dice σημεϊα(semeia, cioè segni), a volte unito all’altro termineτερατα (terata, prodigi) per dire segni e prodigi, “Se voi non vedete segni e prodigi non credete” (Gv 4, 48). Segni e miracoli quindi sono due cose differenti.
Un’altra cosa fondamentale da notare è che nel Vangelo di Giovanni si parla di un concetto basilare , per la prima volta nella storia dell’uomo viene identificato Dio: chi è Dio? Dio è Spirito.
Questo è fondamentale per noi, perché lo Spirito ci ha creati e quindi noi siamo Figli di Dio, perché da Lui noi siamo stati creati, “Non per volontà di carne, né per volontà di uomo siamo stati creati, ma siamo generati da Dio. Quindi di chi si parla?
Parla del nostro Spirito, quello eterno, quella fiammella Divina che vive in eterno e quindi questa cosa è fondamentale ed è la base di tutto il credo cristiano, noi siamo figli di Dio perché siamo eterni, perché Dio ci vuole eterni e ci vuole accanto a Lui.
C’è questa unità, e se poi noi allarghiamo questo concetto possiamo dire che tutto quanto il Creato è stato fatto da Dio, quindi noi facciamo parte di quel Creato, siamo uniti.
Ecco perché Paolo di Tarso diceva ai primi cristiani, ricordatevi che il vostro corpo è il tempio di Dio, quindi qualsiasi cosa che noi facciamo al nostro corpo, la facciamo a Dio, quindi se noi facciamo delle azioni che sono contro il nostro corpo... In questo momento mi viene da dire, non se la prendano i fumatori, ma il fumo per esempio sappiamo che è un danno al corpo, per cui noi facciamo un danno al Tempio di Dio, senza considerare altre cose come l’alimentazione, il rispetto per la natura, l’ecologia ecc... Tutto quello che va intorno a questo concetto nasce dall’ affermazione che Dio è Spirito.

 DOMANDE

D: Perché Giovanni dice che Giovanni Battista dice la Verità quando dice che lui non è Elia, invece Gesù dice “Elia è venuto e non lo avete riconosciuto” e parlava di Giovanni, perché accade questo?

F: Questo è spiegabile facilmente, intanto chi erano coloro che facevano questa opposizione? Erano i farisei, i quali credevano alla reincarnazione.
Se voi leggete bene il Vangelo, Gesù non parla mai male dei farisei, non dice che non credono o che sono blasfemi, dice soltanto che sono ipocriti “Siete dei sepolcri imbiancati perché all’esterno fate vedete di sapere ma all’interno effettivamente non ci credete”, quindi in qualche maniera non c’è un rapporto di contrasto con i farisei, ma più nel senso che erano ipocriti, si comportavano contrariamente a quello che credevano.
I farisei credevano alla reincarnazione, però c’è un concetto importante cioè che Elia non è morto, Elia è stato assunto in Cielo e di conseguenza come può rinascere?
Egli non è mai morto, quindi non può rinascere, infatti nel Vangelo di Luca dice “camminerà innanzi con lo spirito e la forza di Elia (Lc 1, 16) in quanto lo Spirito di Elia può aiutare un altro essere ad agire, lo personifica.
Quindi era presente Elia, Gesù dice “È venuto Elia ma non lo avete riconosciuto”, ecco perché dice “Io non sono Elia” effettivamente non era Elia, non era la reincarnazione di Elia, ma era spinto dallo Spirito di Elia e le sue azioni erano quelle che Elia gli suggeriva.

D: Cosa vuol dire “Lo Zelo per la tua casa mi divorerà?”

F: Perché la casa è la casa di Dio, la casa di Dio è il corpo, la casa di Dio è l’Universo, la casa di Dio è la Terra. In questo caso è il tempio, il tempio è dove gli ebrei affermavano che Dio dimorasse, però questa cosa è stata in qualche maniera negata da Gesù dicendo che Dio è Spirito e non può essere nel Tempio, in qualche evento diceva agli ebrei “Vedete voi, credete che il tempio è la casa di Dio e la trasformate in un porcile” ed ecco perché Paolo riprende questo concetto, noi siamo il Tempio di Dio e quindi dobbiamo essere coerenti a questa credenza.

D: Giovanni Battista e Giovanni l’evangelista sono la stessa persona?

F: No, non sono la stessa persona, però non è facile capire bene questo concetto: Giovanni l’Evangelista e Giovanni Battista esotericamente sono la stessa persona, perché è vero che Giovanni il Battista è un precursore di Cristo, cioè uno che annuncia la venuta di Cristo, come l’ha annunciata la Madonna, come lo hanno annunciato i profeti o i veggenti, come lo hanno annunciato le scritture e anche Giovanni evangelista in qualche maniera è un precursore di Cristo, in quanto dopo la sua morte e risurrezione del Messia, ha tramandato per l’eternità i Valori essenziali della predicazione di Cristo, quelli che noi chiamiamo “I Valori della Chiesa Giovannea” e perché ha tramandato attraverso “l’Apocalisse”, il ritorno e la missione futura del Cristo, quindi Giovanni l’Evangelista e Giovanni il Battista sono legati esotericamente.

D: Chi e quali sono le caratteristiche fisiche e mentali dei poveri di Spirito? Significa che non si sono ancora reincarnati?

F: Abbiamo detto che Dio è Spirito, quindi i poveri di Spirito chi sono? Sono coloro che in qualche maniera adorano Dio e lo adorano in Spirito e Verità e si parla di poveri di Spirito, ma in altre frasi, come in Luca, si parla di poveri.
Il concetto di povero di Spirito non significa un povero ignorante, i poveri Spirito sono quelli che nella loro vita si rendono poveri perché la loro essenza fondamentale è più importante della parte materiale, quindi i poveri di Spirito sono coloro che portano avanti i concetti Evangelici attraverso la loro Vita e le loro Virtù, parlando a livello Spirituale.
Se parliamo a livello materiale i poveri di Spirito sono quelli che non hanno i mezzi, di sussistenza e quindi vivono in maniera povera, fisicamente. Il povero di Spirito è quello che vive la sua povertà in maniera dignitosa e cosciente della sua posizione, perché a volte si può essere poveri fisicamente ma pieni di egoismo, invidia, volontà di accaparramento.... Molte volte la povertà è voluta per essere liberi dalla materialità. Ricordate il giovane ricco di cui parla il Vangelo. Egli era un giovane importante, un capo ed era molto religioso. “Un notabile lo interrogò: «Maestro buono, che devo fare per ottenere la vita eterna?». Gesù gli rispose: «Perché mi dici buono? Nessuno è buono, se non uno solo, Dio. Tu conosci i comandamenti: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non testimoniare il falso, onora tuo padre e tua madre». Costui disse: «Tutto questo l'ho osservato fin dalla mia giovinezza». Udito ciò, Gesù gli disse: «Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi» Ma quegli, udite queste parole, divenne assai triste, perché era molto ricco. Quando Gesù lo vide, disse: «Quant'è difficile, per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio.” (Lc 18, 18-24)
È difficile, soprattutto nella nostra società parlare di spiritualità: le ricchezze il giovane capo non le avrebbe perse, avrebbe solo trasferito i suoi forzieri nei cieli!

Un Errore Importante nel Vangelo

C’è un errore fondamentale di lettura, io ho letto il Vangelo così come lo trovo sul mio libricino che mi porto sempre dietro e che è il mio “Vademecum”, nel capitolo in cui si parla delle nozze di Cana sembrerebbe che Gesù si arrabbi, rimproverando la Madonna dicendo “Ma io che ho da fare con te?”.
Questa è una traduzione sbagliatissima, Gesù non rimprovera la Madonna perché in greco la frase viene tradotta specificamente così: “a me e a te”; come per dire, ma a noi degli altri che c’è ne importa?
Hanno finito il vino“ non è una richiesta, il fatto che Maria dica a Gesù “Non hanno più vino” non significa vieni a fare qualche cosa, non è un ordine, è più altro una rogatoria. Cos’è una rogatoria?
Una rogatoria è quando io dico ad una seconda persona “Guarda che è successo questo però io non posso intervenire perché non ho né autorità fisica né autorità giuridica”; il governo Italiano manda una rogatoria al governo Svizzero e dà un avvertimento come ad esempio “Guarda che nelle vostre banche ci sono soldi dei mafiosi”.
La rogatoria significa avvertire, “Quindi se potete, dami le carte per studiarle e per vedere se è vero”; il governo svizzero potrebbe rispondere “Non c’è ne importa niente o potrebbe dire “datemi le vostre carte ed io faccio una indagine e poi vi do la risposta”; quindi la rogatoria è il rivolgersi a qualcuno come per esempio “Io non ho autorità di intervenire però sappi che hanno finito il vino”.
Di questa faccenda, c’è un padre della chiesa che la spiega benissimo e dice in latino “Jesus rogatur”, cioè Gesù messo al corrente.
marriage at cana webE Gesù non risponde male alla domanda, sembra così ma in realtà non lo è poiché dice “A me e a te” che significa “Beh, vabbè che succede, che ci possiamo fare?”.
Ma evidentemente Maria che era stata solo invitata, ma aveva un legame di parentela per cui il fatto che dice a Gesù “Guarda che si è finito il Vino”, è come dire “Mi dispiace, sono i miei parenti, eccetera...”.
Conosce bene Suo Figlio: infatti quando Gesù aveva tra i dodici e i quattordici anni circa, la Madonna lo stava cercando e lo ha trovato nel tempio a spiegare ai sapienti e ai sacerdoti, a coloro che conoscevano la “Torah” e ascoltando le parole di Gesù rimanevano a bocca aperta.
La Madonna una volta trovato gli dice: “Ma guarda che ti abbiamo cercato ovunque e non ti stavamo trovando! Eravamo preoccupati” senza rimproverarlo e Lui le risponde “So che sei preoccupata, però tu sai che io devo fare la Volontà del Padre Mio” e la stessa cosa la dice nel momento del vino “Tu sai che la mia ora non è venuta”, però la Madonna conoscendolo lo mette al corrente della situazione.
Un detto può far comprendere meglio la situazione, la frase “Ti conosco mascherina” nel senso che era già al corrente del modus operandi di Gesù, infatti Maria va dai servi e dice loro “fate tutto quello che vi dice” e sappiamo tutti cosa succede dopo... Questo fu il primo Segno della Missione di Cristo.

D: Chi sono coloro che saranno salvati? Se ne parla anche nell’Apocalisse di Giovanni.

F: Giovanni fa delle Rivelazioni importanti nell’Apocalisse, “coloro che saranno salvati saranno coloro che faranno la Volontà di Dio”.
Che significa la Volontà di Dio? Fare le opere che servono per esser Giusti agli occhi di Dio, dicendo ad esempio “Io ho fatto le opere che Cristo mi ha insegnato e la volontà del Padre mio”.
Dio fa il discorso della Luce ed essa è una cosa importantissima, la Luce è Vita: i primi cristiani portarono un simbolo dove c’era scritto “Luce e Vita”, in greco le due cose diventano una croce perché tutte e due hanno la O di mezzo.
Luce e Vita, Cristo è la Luce e la Vita, quindi fa un discorso sulla Luce ed essa è fondamentale, “Chi fa le cose nella luce” ma cosa significa nella Luce? Significa nella Verità. Se Dio era Verità, se la Luce era Verità, la Luce vera che illumina gli uomini è venuta nel mondo, quindi la Verità è venuta nel mondo, il Verbo è venuto nel mondo, il Verbo, la Parola, bisogna fare le cose alla Luce del Sole, alla Luce per far vedere che le Opere e i Fatti sono state fatte in nome di Dio, sono state fatte Giustamente.
E perché coloro che operano nelle tenebre non verranno salvati? Questo significa che non operano nelle Verità e questo è un esempio palese: noi uomini purtroppo abbiamo la cattiva abitudine, antigiuridica e diciamo antilegale, cioè quella di dare le bustarelle...La bustarella cos’è?
È un’opera illegale fatta all’ombra, sottobanco, pensate a tutta la questione della mafia, che cos’è?
Sono opere malvagie, sono azioni fatte nell’ombra, sotto banco, quindi tutta la malvagità dell’uomo non può che essere nascosta ma viene anche detto “Le marachelle vengono scoperte” però sono tutte subdolamente nascoste, chiaro?
Quindi anche in questo caso c’è un riferimento importantissimo all'Apocalisse, nel Vangelo di Giovanni, che abbiamo letto, quando dice a Bartolomeo (che viene chiamato anche Natanaele in altri testi), “In verità, in verità vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sul Figlio dell'uomo”. In quel momento non era possibile dare la spiegazione scientifica; questo concetto è molto importante perché la comprensione di questi fatti verrà data molto tempo dopo, ecco perché dico sempre che le Verità Evangeliche di Giovanni si mantengono e si trasformano nel tempo, fino ad arrivare ad una spiegazione scientifica.
Il fatto dei mondi abitati non poteva essere spiegata da Gesù, “Guarda questi sono gli angeli ma sono anche abitanti di altri pianeti...” Quali pianeti? Neanche sapevano che c’erano pianeti!
Sarebbe diventato uno shock spiegare che c’erano altri pianeti e che c’erano abitanti,  e quindi Gesù parla di angeli. Parlando di angeli, parla di esseri che scendono dal Cielo e vengono sulla Terra. Dobbiamo aspettare la fine del 1600 per far sapere al mondo l’esistenza di tanti altri pianeti abitati; ma ancora gli uomini non riescono a capirlo, soprattutto quella chiesa conformista e arretrata che per non far conoscere questa Verità, manda al rogo Giordano Bruno.
Quindi ecco come lo Spirito Giovanneo va nel tempo ed ha bisogno di esso, perché gli uomini progredendo nella scienza vedono che la Scienza dello Spirito e la Scienza Umana a volte combaciano, la Vera Scienza umana combacia “Ciò che è in alto è anche in basso”, diceva un grande filosofo del I a.C. che noi abbiamo conosciuto dopo, Ermete Trimegisto. Egli ha elargito molti insegnamenti, che voi tutti conoscete, ma le ha dette un secolo prima di Cristo, però le sue opere sono state pubblicate dopo di Cristo e quindi molti hanno pensato che Ermete Trimegisto fosse un cristiano; non era un cristiano, ma le sue erano parole di una persona Illuminata.
Quindi il filo diretto, questo Filo d’Oro, quasi invisibile, che passa dalla predicazione di Giovanni e arriva fino ad oggi, è un filo che mantiene queste Verità e che piano piano l’uomo scopre attraverso una saggia e una veritiera ricerca scientifica, questo è il tipo di Vangelo per il quale noi chiamiamo la Chiesa Evangelica, cioè la Chiesa Giovannea.

Spiegazione su Nicodemo

Abbiamo spiegato il rapporto tra la Madonna e Gesù, c’è anche il rapporto tra il discorso di Nicodemo ed è molto facile da capire.
Cristo dice in modo chiaro a Nicodemo che uno entrerà nel Regno dei Cielo solo quando si sarà purificato e la purificazione avviene nella Reincarnazione, “Se uno non rinasce non può vedere il regno dei Cieli”, significa che se uno non si purifica attraverso la Reincarnazione non può vedere il Regno dei Cieli, questo è un po' il significato dell’incontro con Nicodemo, un incontro bellissimo che sottintende una delle Grandi Verità.
È molto bello il discorso del vento, “Il vento lo senti, però non sai né da dove viene, né da dove va, però lo senti”, e gli dice:”sai perché mi fai queste domande?”
Perché tu, dentro di te, hai uno Spirito, che è già rinato e che conosce, non te ne accorgi ma lui ti parla...Perché sente queste cose, non sai da dove vengono però le senti, le senti dentro di te, perché il tuo Spirito è rinato, è rinato altre volte, e in queste volte hai scoperto delle verità, che oggi tu rimugini e non sai da dove esse vengono, perché non te lo ricordi, ma è come il vento, tu senti il vento ma non sai né da dove viene, né dove andrà.

Il Verbo

“Dio è Spirito”, e questo è stata un’affermazione rivoluzionaria, poi parlando del discorso del Verbo anche qui è presente una cosa importante, attenzione!
Dice “Il Verbo era Dio, era presso Dio e tutto è stato creato per mezzo del Verbo”, praticamente tutto è stato fatto per mezzo di Lui e senza di Lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
Il Verbo è la Parola, la Parola è creante, il pensiero già di per sé è la creazione stessa del nostro Spirito; diceva un grande studioso del 600-700 circa che praticamente la Parola è Creazione, la Parola è Energia, perché è Energia? Perché nasce dallo Spirito, lo Spirito è Energia, quindi la Creazione avviene attraverso questa Energia della Parola.
Di questa Energia una volta c’è ne parlò Eugenio Siragusa ci diceva “State attenti, non sottovalutate alcune cose, spesso viene spontaneo dire delle parole a uno che ci sorpassa in maniera sfrontata o non molto legale, voi in quel momento mandate un improperio. Attenzione che quel improperio non si trasformi in una cosa, cioè praticamente l’Energia può creare, la Parola è sempre Energia e può creare, voi state gettando un mattone, quel mattone se diventasse da Energia a fisico, voi praticamente avreste colpito fisicamente quella persona”.
Quindi il verbo è fondamentale, talmente è vero che leggeremo poi successivamente il passo di quando vanno ad arrestare Gesù e gli si chiede “Tu sei Gesù il Nazzareno?” e Lui risponde “Si, Sono Io”, solo il fatto stesso di dire “Sono Io” fece cadere i gendarmi a terra, ma che cosa era successo?
L’Energia, la Parola come Energia, “Sono Io” già il fatto di dire questo è una forma di Energia, quindi Cristo era l’Energia, Cristo era la Luce, La luce che viene tra gli uomini che è la Luce Creante.

CONCLUSIONE

Questi sono un po' i Valori Giovannei, che tutti noi oggi possiamo avere, perché questa Chiesa Giovannea è all’interno della Chiesa di Pietro.
Avete visto che Pietro e Giovanni stavano sempre assieme e quando che Pietro spirò, Giovanni si sentì di andare a trovare la Comunità fondata da lui e guarda caso proprio lì viene eseguita la sua condanna a morte, in cui c’è stato un Segno favoloso, cioè che non è morto, l’olio non gli ha fatto nulla.
Esiste un tempietto che si chiama “Giovanni in Oleo” ed è situato a “Porta Latina”. Giovanni esprime questo senso eterno delle Verità, che Cristo aveva predicato, soltanto poi, nel tempo, soprattutto dopo il 325, dopo il primo concilio che è stato indetto da Costantino, le cose si sono molto raffreddate e sono state dimenticate, scomparendo dal ricordo e dalla memoria. La Chiesa si trasformò da esoterica a “exoterica”, cioè la comunità che si esprime esteriormente, la chiesa dei riti, dei colori, dei canti, delle manifestazioni, la chiesa che deve far vedere la sua potenza, le sua verità, mentre la parte Spirituale, la reale parte “esoterica” viene tralasciata. Per questo ogni tanto appare qualche personaggio che rimette in riga la situazione.
L’altro giorno stavo parlando, con un fratello, di San Benedetto da Norcia e mi disse che era andato a studiare a Roma, perché era faceva parte di una famiglia Patrizia, quindi un’importante famiglia ricca, ma quando ritornò si sfogò con la sorella gemella dicendo “Ma cosa stiamo facendo? Noi cristiani ci ammazziamo! A Roma si avvelenano per avere un posto nella curia romana, si avvelenano per essere capi di una comunità… Accadono veramente cose atroci, perché si pensa più al posto d’onore, alla ricchezza... qui bisogna riformare tutto…” E Benedetto è divantato uno dei grandi riformatori. È stato un riformatore ed è riuscito a creare delle comunità in cui regnava l’ordine, anche perché i barbari avevano distrutto tutto e regnava il caos, non c’era più la legalità, ma lui invece lottava per essa.
Era talmente fissato per la legalità che lui stesso voleva essere il primo ad obbedire alla “regola” che lui stesso aveva scritto: sua sorella stava morendo e secondo la sua legge potevano visitare i parenti solo una volta all’anno; era andato dalla sorella e poi prima del tramonto, si preparò per tornare al suo monastero, ma la sorella gli disse “Rimani” ma lui ribatté “Io sono colui che ha scritto la regola e vado contro la mia stessa regola? Non è possibile” e allora la sorella prega il Signore “Sto morendo, per favore fammi stare un po' con mio fratello” e subito dopo venne una tempesta, racconta il biografo, talmente forte, carica di vento, pioggia e grandine che il povero monaco non poté uscire e neanche il suo accompagnatore, un altro monaco che si chiamava Mauro.
“Rimasero tutta la notte a parlare delle cose del Cielo”, questo per dire che soltanto l’intervento del Cielo, ha potuto far rimanere il Fratello accanto al letto di morte della Sorella.
Poi qualche giorno dopo esser tornato al monastero, mentre stava pregando nella sua cella, all’improvviso vide partire dal monastero dove risiedeva la sorella, un luogo nella valle sottostante, una luce che si alzava e spariva nel cielo, allora capì che la sorella era morta e che era ascesa al cielo.
Questa era una delle tantissime storie che è possibile conoscere. Ce ne sono molte altre che si possono raccontare in seguito. Quindi questa è un po' la Chiesa Giovannea.