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Il "Padre nostro" è solo una preghiera?

  • Padre nostro
  • Fractio panis
  • Didaché
  • Eucaristia
  • Abbà
  • Tentazione

 Donna cristiana, con bambino, mentre prega. Affresco dalle catacombe del cimitero maggiore a Roma.

Le comunità cristiane dei primi secoli, quando si riunivano, rinnovavano il ricordo del sacrificio di Cristo partecipando alla “mensa del Signore” o “frazione del pane” (fractio panis) e recitavano insieme la preghiera insegnata da Gesù, il “Padre nostro”. Anzi la recita di questa preghiera era consigliata di farla tre volte al giorno: così troviamo raccomandato in uno dei primi scritti delle comunità cristiane, che era tenuto in molta considerazione, almeno nei primi tre o quattro secoli, e rappresentava una specie di primo manuale di dottrina o di riti liturgici. Il testo ha per titolo Διδαχή (Didaché) che significa “insegnamento”, dalla prima parola della prima frase, che completa è: Διδαχή Κυρίου διά τών δώδεκα αποστόλων τοίς έϑνεσιν (Insegnamento di Cristo da parte dei dodici apostoli ai pagani/gentili). In questo libretto per la prima volta dopo la “frazione del pane” veniva usato il termine “Eucarestia” che significa “rendere grazie”. “ Nel giorno del Signore (in latino domenica), riuniti, spezzate il pane e rendete grazie ( εύχαριστήσατε, eucaristésate ) dopo aver confessato i vostri peccati, affinché il vostro sacrificio sia puro.” (14, 1)
Possiamo quindi affermare, senza ombra di essere smentiti, che il rito della fractio panis, rinominato Eucaristia, e il “Padre nostro” erano sempre presenti, fin da subito, nelle assemblee (chiese), dei cristiani dei primi secoli. Erano talmente distintivi questi due momenti delle riunioni dei seguaci di Gesù, che lo Stato romano li prendeva come prove accusatorie per affermare che nelle riunioni notturne ( all'alba, prima che sorgesse il sole, simbolo di resurrezione) essi si nutrivano di carne e sangue umani e proclamavano il loro ateismo verso la religione romana.

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Il 13 ottobre sta arrivando. In Vaticano non vedono l'ora …

  • Lucia dos Santos
  • Messaggio di Fatima
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  • 13 ottobre 1917
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  • Fraternità Sacerdotale San Pio X
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Fatima 13 ottobre 1917:  persone che guardano le evoluzioni del sole 

È stato un momento importante per la storia delle apparizioni mariane a Fatima. Tutti, credenti e non, hanno visto un segno “straordinario” nel cielo: la danza del sole. Era il 13 ottobre 1917 e un numero impressionante di persone era alla Cova da Iria per seguire i tre fanciulli che dichiaravano di vedere la Madonna, e per vedere il grande segno visibile a tutti che la “visione” aveva promesso. La Cova era un luogo di pascolo, dove Lucia, Francesco e Giacinta portavano le loro pecore, nei pressi di un borgo di una ventina di case. In quel giorno erano presenti non meno di settantamila persone di tutti i ranghi, contadini, pastori, commercianti, proprietari terrieri, massoni, cristiani, atei e, senza meno, molti curiosi. Tutta questa massa di gente non era stata fermata neanche dalla pioggia fitta e insistente che cadeva dalla notte precedente.

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Il Sacerdozio abolito

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Un lettore mi ha fatto notare che nelle conferenze sono solito spiegare che il termine “sacerdote” derivi dal latino “sacra docens”, maestro, insegnante delle cose sacre; quindi ha sottolineato che egli mai ha sentito o letto tale derivazione etimologica e che è quindi inventata! Accusato, processato e condannato. Senza avere l'intenzione di difesa e tanto meno di considerarmi nel vero, sono andato a riprendere i miei polverosi appunti e le mie vecchie letture e ho elaborato quanto segue, senza pretesa che ciò sia esaustivo.

Aronne, fratello di Mosè, pronipote di Levi, fu il primo Sommo Sacerdote degli Ebrei
Stando a quanto scritto nei Vangeli, si fa riferimento ai sacerdoti 32 volte. Il termine che viene usato, sia nel racconto degli evangelisti o come pronunciato dallo stesso Gesù, si riferisce al “sacerdote” presente nella società ebraica, ai ministri della religione ebraica, ai membri del Sinedrio. Matteo usa la parola “sacerdote”  otto volte, mentre nel testo di Marco la si legge nove volte; Luca utilizza “sacerdote” solo in cinque momenti del racconto; nel vangelo di Giovanni leggiamo il termine dieci volte. Giammai si fa riferimento ai discepoli, che seguivano Gesù, né  agli apostoli,  che egli si era scelto, come sacerdoti. Chi è dunque il sacerdote del cristianesimo?

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"Ecce Homo" - Seminario sulla storicità di Gesù

  • Storicità di Gesù

"Ecce Homo" di Antonio Ciseri.  Ponzio Pilato presenta Gesù al popolo nella corte del pretorio di Gerusalemme.

   La figura e la predicazione di Gesù hanno indubbiamente contribuito all'evoluzione morale dell'umanità e ne fanno parte integrante della storia.  Inoltre,  nella maggior parte di noi, il cristianesimo fa parte della nostra educazione e della nostra cultura.  Ritengo quindi molto importante conoscere criticamente le fonti storiche del personaggio Gesù e della sua predicazione.
   Ritengo anche che la catechesi delle stesse chiese cristiane debbano integrare le nozioni storiche della presenza di Gesù all'insegnamento del messaggio evangelico.
   Dobbiamo tener conto che abbiamo alle spalle due secoli di illuminismo e i giovani crescono con una mentalità scientifica, che vuole prove documentate e sicure per ogni affermazione.
   Da tempo la cultura laicista e il modernismo ecclesiale attaccano ripetutamente la storicità dello stesso personaggio “Gesù”. 
   E' indispensabile quindi saper spiegare e documentare la storicità di Gesù, la veridicità del suo messaggio, l'attendibilità dei fatti raccontati attraverso l'analisi, non solo dei testi cristiani, ma anche delle testimonianze non cristiane.
   Sono milioni le persone che si sono avvicinate a Gesù, detto il Cristo, senza conoscere niente sulle documentazioni storiche. 
   La società contemporanea però ci impone  una conoscenza razionale, capace di rispondere alle obiezioni e alle critiche.
   Il fideismo, cioè una fede senza ragione, a volte genera fanatismi e scontri che nulla hanno a che vedere con i concetti evangelici.
   Una nuova educazione culturale ci aiuta e ci sprona a una fede consapevole e ci prepara, se non a rispondere,  comunque a  essere coscienti della veridicità dei Vangeli, dell'attendibilità di chi li ha scritti e della realtà dei fatti descritti.

 

Nota:

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Putin – Bergoglio: tra ambiguità, bugie e segnali

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Vladimir Putin e papa FrancescoIn meno di due anni, Vladimir Putin si è recato in visita in Vaticano per due volte. Il primo incontro è avvenuto a novembre del 2013.  La seconda volta il presidente russo ha incontrato papa Francesco il 10 giugno del 2015.  
In verità Putin si era già incontrato due volte con Giovanni Paolo II nel 2000 e nel 2003, e un'altra volta con Benedetto XVI nel 2007. Gli incontri con Karol Wojtyla furono sicuramente i più tesi. Wojtyla voleva far pesare sul leader russo il possibile coinvolgimento del KGB nell'attentato al papa del 13 maggio del 1981, e Putin in quel tempo era operante, seppure in Germania con la copertura di interprete, come tenente colonnello dello spionaggio comunista sovietico.

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Messaggio di Fatima e il debito

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Apokalipsis Iesù Kristù: Rivelazione di Gesù Cristo

Quando si parla dei segreti, o dei messaggi, di Fatima e di altre apparizioni mariane, la mente subito si perde in scene apocalittiche. Questo è il termine più usato, apocalittico, che deriva dalla prima parola del famoso libro delle visioni di Giovanni l'apostolo. Infatti il libro inizia così: “ Ἀποκάλυψις Ἰησοῦ Χριστοῦ  (Apokàlipsis Iesù Kristù)… Rivelazione di Gesù Cristo ”. Apocalisse quindi significa Rivelazione. Anzi nel caso del libro di Giovanni, si legge che Gesù fece la rivelazione a Giovanni, per mezzo di un angelo, e “la consegnò per mostrare ai suoi servi le cose che dovranno accadere tra breve. ... Beato chi legge e beati coloro che ascoltano le parole di questa profezia e custodiscono le cose che vi sono scritte”. (Ap 1, 1-3) Credo fermamente che essere avvertiti di ciò che sta per accadere o accadrà in futuro non è un male, ma è certamente una fortuna saper in anticipo le cose che succederanno, in quanto si ha tutto il tempo di provvedere a evitare eventuali “incidenti”, o come meglio prepararsi ad avvenimenti in cui saremo coinvolti. Gesù dice a Giovanni, attraverso l'angelo, che è beato chi legge le profezie perché attraverso queste conoscono il futuro. Ma sono beati coloro che ascoltano le profezie perché essi saranno salvi. Ascoltare la parola di Dio significa farla propria e metterla in pratica. Gli angeli avevano proclamato sulla grotta di Betlemme: “Gloria a Dio nei luoghi altissimi e pace in terra agli uomini che egli gradisce.” (Lc 2, 14) Le persone gradite a Dio sono coloro che fanno la sua volontà. “Chiunque avrà fatto la volontà di Dio, costui è mio fratello, sorella e madre.” (Mc 3, 35) Perché dunque aver paura delle profezie se conoscerle è una fortuna che ci porta alla salvezza?

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L'urlo della Sibilla

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  • Il ritorno di Cristo

Il lato sud del monte Priora o Regina fotografato il 3 luglio del 2015Tra le Marche e l'Umbria si staglia una catena montagnosa degli Appennini che non prende il nome dalle regioni che attraversa né dalla cima più alta. Il suo nome è legato alla lunga tradizione e leggende popolari che avvolgono, in un manto di mistero e di storie, il monte della Sibilla. La popolazione umbro marchigiana, che dà vita a paesi e borghi all'ombra dei monti sibillini, ha fatto sempre riferimento alla figura leggendaria della Sibilla, per spiegare le tradizioni culturali legate al matriarcato, alla medicina naturale, alle regole di coltivazione, agli organi sociali. La stessa evangelizzazione ebbe qualche difficoltà nelle diffusione in queste zone; ne dà testimonianza la stessa vita burrascosa di Benedetto di Norcia. La leggenda della Sibilla cerca in qualche maniera di spiegare gli impedimenti della piena diffusione del cristianesimo.

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Flavio Ciucani è nato nel 1949 a Sant'Elpidio a Mare, nella terra degli antichi Piceni e della misteriosa Sibilla.

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